PER CHI VISSE D'AMORE

 

Chitarra6





Le nostre son storie di un attimo solo
e durano tutta un'eternità:
chi ancor le rammenta, chi ancor le racconta
si veli del nostro pudore
che abbiamo lasciato laggiù
e si passi una mano sul viso,
poiché per gli eroi qui non c'è paradiso.

Avvezzi non fummo alla morte alla guerra,
avvezzi non fummo a fuggire la vita,
eppure ci colse la fredda sorella:
sembrò ci guardasse negli occhi e
per noi si facesse più mesta,
mettendo una mano sul cuore,
poiché per gli eroi qui non c'è che dolore.

Morire nell'ombra di vicoli scuri
fu quel che ci spiacque alla fine di tutto:
il sogno che in fondo avevamo nutrito
era quello di giungere
all'ultima ora in battaglia,
era il sogno più bello di una vita intera
di giungervi un giorno di primavera.

La vampa di fuoco ci colse nel petto;
che importa la mano e chi fu l'assassino?
Noi senza tristezza lasciammo la terra
alla vita volgemmo le spalle
e senza rimpianto partimmo,
ché, tutto sommato, morire di maggio
non ci vuole poi proprio tanto coraggio!

Le lacrime, i pianti, i lamenti, i sospiri,
le belle parole lasciamoli agli altri;
un gesto ci basta, ci basta un ricordo:
ci basta che un giorno s'insegni
a chi prenderà il nostro posto
che alta sta sopra gli affanni,
la morte che bella ti giunge a vent'anni.

Fratelli l'amore vi faccia più saldi
e l'odio vi stringa più forte al nemico.
Il tempo che passa cancella le tracce
di tutti gli eventi, di tutte le storie, di tutti i rancori.
Chi l'odio non porta nel cuore
può dire che mai è vissuto d'amore!