L'UOMO
È l'uomo, l'uomo, l'uomo, l'uomo, l'uomo,
è l'uomo tutto quanto il mio dolore,
è l'uomo, la sua storia, la sua fine,
la sua presenza al mondo senza amore,
la sua superbia triste, il suo destino
e il ridicolo concetto che ha di sé.
È l'uomo, l'uomo, l'uomo, l'uomo, l'uomo
è l'uomo tutta quanta la mia pena,
è l'uomo che il suo dio ha lasciato solo
a recitare quest'ultima scena,
modesto saltimbanco con un ruolo
che esorbita la sua capacità.
È l'uomo tutta quanta la mia rabbia,
è l'uomo e l'insensato suo martirio
che non sa più neppur guardare in faccia,
nascosto nel suo piccolo delirio
di proliferazione, che è la traccia
che lascia della sua imbecillità.
È l'uomo con lo sguardo fisso a terra,
inquieto, disperato e senza sogni,
ansioso, sempre curvo e concentrato
a soddisfare inutili bisogni
che pavido, egoista s'è inventato
per sopperire a ciò che più non ha.
È l'uomo, è l'uomo
che ha smarrito il passato,
che cerca un futuro
e un presente non ha.
Dov'è colui con gli occhi nelle stelle
e le radici fonde nella terra,
che d'esser uomo non si dava pace
e che faceva all'uomo eterna guerra,
violento distruttivo insoddisfatto,
fecondo immaginifico ispirato.
Dov'è la creatura che è vissuta
ad ogni cosa dando senso e legge,
ma che ha guardato sempre alla follia
come a colei che tutto il mondo regge,
come a colei che gli ha mostrato il volto
della saggezza e della verità.
Dov'è lo scrutatore di orizzonti,
il barbaro, il filosofo, il poeta,
l'eretico, il bandito ed il veggente,
il tentator di demoni, l'asceta
che hanno fatto tragico e bellissimo
il volto della nostra umanità?
Adesso vedo solo che mi guarda,
un uomo sempre in fuga dal suo male,
un uomo senza guerra e senza pace,
che della vita ha ormai smarrito il sale
povero vecchio, povero bambino
senza innocenza e senza ingenuità!
È l'uomo, è l'uomo
il mio male, il mio male...